EPISTOLE ODOROSA N.1
Che cosa sono i profumi di Nicchia?

Cara amica,
cosa dovrei risponderti? Lo sanno anche i muri ormai. O forse no.
La verità sta sempre altrove ed è cosa difficile da trovare, allora accontentiamoci di qualche fatto e poco più.
Si, quando mi chiedi se siano le materie prime più preziose a distinguere le cose non stai dicendo una sciocchezza, ma una mezza verità.

Che bello sarebbe se procedessimo in perfetta sintonia con le cose del creato, in armonia costante con la natura.
E’ un cane che si morde la coda, dobbiamo prima stabilire qual’è il contributo che diamo e capire bene se il nostro mestiere sia un’arte o meno.
Non so come definire l’Arte, so che gli antichi ne distinguevano molte, di più alte e di più basse, o più Sacre e profane addirittura.

Di sicuro è qualcosa che ha a che fare con il Bello e con il Buono e di sicuro, visto che di profumi parliamo, con il piacere.
Piacere dei sensi perché li vai a toccare quasi tutti con un solo spruzzo di una buona fragranza (E’ vero che il profumo non lo vedi ma la vista interiore si accende). Forse non ci portano in un paradiso artificiale come i fumi dell’Oppio ma qualche ricettore simile si deve accendere perché un profumo sia Buono e Bello
(se devo essere cattivo allora la nicchia sta tutta qui. Scegli il tuo profumo come sceglieresti una buona droga…)

Possiamo definirla Arte la profumeria adesso?
Mi ricorda qualcosa di ancora molto primario, come tra le genti primitive. Allora il profumiere sarebbe come uno di quei primi cavernicoli all’inizio dei tempi quando l’arte equivaleva a catturare la natura, la realtà circostante, a riprodurla sulle pareti di una grotta, in modo sempre più vivo, immortalando eventi esaltanti, tutto quello che dà piacere ricordare…